Un riconoscimento Honoris Causa alla Rete L’ABUSO e il messaggio dagli USA “non mollate proprio adesso !”
Un riconoscimento Honoris Causa non tanto per la causa in se, ma per la caparbietà nella difficoltà italiana, unica “ostilità istituzionale” tra i paesi più industrializzati.
Il riconoscimento arriva da ECA Global Justice Projet – riconosciuta presso le Nazioni Unite e presente in 43 paesi e di cui la Rete L’ABUSO è membro fondatore – e dal Coordinamento italiano Italy Church Too, dallo scorso febbraio un gruppo di associazioni italiane per la maggioranza cattoliche, unite nella lotta agli abusi nella chiesa e che in questi pochi mesi di lavoro, confrontando quanto accade negli altri paesi (non solo dell’Unione Europea) hanno assunto una consapevolezza ben diversa, comprendendo la difficoltà nel muro di gomma col quale si sono subito scontrati nei due appelli ai quali non hanno mai ottenuto risposta.
Indirizzato in particolare al fondatore della Rete, Francesco Zanardi, anch’esso vittima ad 11 anni, tuttavia, se pur ben accolto, questo riconoscimento è di tutti coloro che tanto o poco che sia, hanno dato linfa a questo reclamo sociale collettivo.
Secondo Zanardi un bene comune quindi, non fatto di soli personaggi ma di persone, senza le quali nulla avrebbe mai avuto inizio nel paese.
Zanardi, che si è sposato lo scorso 9 luglio, ha voluto ricordare le parole del Consigliere Regionale Ferruccio Sansa “Questo matrimonio è un onore per me e per la vostra città. Francesco è una delle persone che pur avendo sofferto, pur avendo dovuto raccogliere il dolore di altri bambini vittime di abusi e sofferenze, è riuscito trasformare il dolore in amore, in riscatto sociale, mai in odio. Noi siamo qua per sostenere voi, ma voi ci date molta forza per la vostra presenza e il vostro impegno civile”, così ha ritenuto in qualche modo di trasformare quel riconoscimento Honoris Causa e l’apprezzamento della sua città espresso nelle parole del Consigliere Regionale Sansa, in qualcosa di più e soprattutto per tutti e costruttivo.
Qui nasce l’Onda Viola, che da Savona “dove tutto ebbe inizio” vuole sensibilizzare comune per comune le persone. Portare consapevolezza e cultura, le basi per poter affrontare e soprattutto vedere un problema dal quale nessuno “democraticamente” è escluso e tocca i propri figli, nipoti. Senza alcun preavviso, tranne la consapevolezza, che può aprire invece gli occhi.
Tutto nasce e si svolge in un quadro molto singolare ed unico, Savona, città dei due Papi, Pio VII e Giulio II, città dove le vittime per prime in Italia trovano la forza.